Storie particolari di fotografi (particolari)
![]() Christina Broom (Livingston - Scozia - 28 December 1862 - 5 June 1939) credited as "the UK's first female press photographer" per approfondire: "The Telegraph" |
Video from Museum of London Dockland
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Roberto Donetta
Nasce il 6 giugno 1865 a Corzoneso, in valle di Blenio, ultimo di 4 figli di Carlo e Maria Donetta.
Le informazioni sui primi vent’anni di vita del Donetta sono piuttosto scarse. La prima notizia sicura è la data del suo matrimonio con Teodolinda Tinetti nel 1886, da cui nasceranno sette figli.
Vista la difficile situazione economica Donetta è costretto ad emigrare, come la maggior parte dei suoi compaesani.
A partire dal 1889 durante i mesi invernali si trasferisce nel Nord Italia per svolgervi il mestiere di marronaio. Dopo il ritorno in valle assume la carica di funzionario militare, carica che non mantiene a lungo. Nel 1894, infatti, si trasferisce a Londra dove resta fino al 1895.
Per far quadrare i conti Donetta s’impegna in qualità di venditore ambulante di sementi. Nello stesso tempo inizia ad interessarsi di fotografia, grazie anche allo scultore Dionigi Sorgesa, che oltre a dargli prime nozioni, gli presta anche un apparecchio fotografico.
Nel 1901 si stabilisce a Casserio, frazione di Corzoneso, dove trascorrerà il resto della sua vita. Una vita di sacrifici: per sfamare la famiglia lavora come marronaio, venditore di sementi e fotografo. È in queste occasioni che fissa sulle lastre fotografiche gli avvenimenti che avrebbero trasformato la valle, oltre a matrimoni, battesimi, funerali. Ma Roberto Donetta seppe anche cogliere la vita quotidiana nei suoi vari aspetti. Tra i temi più ricorrenti figurano il lavoro, la natura e i passatempi. Delle sue immagini colpisce l’alta qualità fotografica, che oggi colloca la sua opera ben oltre la mera registrazione di avvenimenti della valle. La sua immensa curiosità, unita ad una personalità marcata, lo porta verso sperimentazioni formali audaci, molto personali, che lo fanno entrare di diritto fra i maggiori fotografi del suo tempo nel Ticino d’inizio ‘900.
Roberto Donetta muore nel1932, in miseria e in solitudine nella casa Rotonda di Casserio, all’età di 67 anni. La famiglia lo aveva abbandonato già da anni, per trasferirsi in Francia.
Le autorità pignorano le poche cose rimastegli per pagare vecchi debiti e le spese del funerale. La vendita all’incanto dei suoi beni va a buon fine, mentre restano invendute le 5000 lastre di vetro, che nessuno ritira e restano a disposizione del comune di Corzoneso, comune a cui oggi appartiene l’Archivio Donetta.
Foto
Archivio Donetta
© Fondazione Archivio Fotografico Roberto Donetta - (richiesta e concessa autorizzazione alla riproduzione)
Nasce il 6 giugno 1865 a Corzoneso, in valle di Blenio, ultimo di 4 figli di Carlo e Maria Donetta.
Le informazioni sui primi vent’anni di vita del Donetta sono piuttosto scarse. La prima notizia sicura è la data del suo matrimonio con Teodolinda Tinetti nel 1886, da cui nasceranno sette figli.
Vista la difficile situazione economica Donetta è costretto ad emigrare, come la maggior parte dei suoi compaesani.
A partire dal 1889 durante i mesi invernali si trasferisce nel Nord Italia per svolgervi il mestiere di marronaio. Dopo il ritorno in valle assume la carica di funzionario militare, carica che non mantiene a lungo. Nel 1894, infatti, si trasferisce a Londra dove resta fino al 1895.
Per far quadrare i conti Donetta s’impegna in qualità di venditore ambulante di sementi. Nello stesso tempo inizia ad interessarsi di fotografia, grazie anche allo scultore Dionigi Sorgesa, che oltre a dargli prime nozioni, gli presta anche un apparecchio fotografico.
Nel 1901 si stabilisce a Casserio, frazione di Corzoneso, dove trascorrerà il resto della sua vita. Una vita di sacrifici: per sfamare la famiglia lavora come marronaio, venditore di sementi e fotografo. È in queste occasioni che fissa sulle lastre fotografiche gli avvenimenti che avrebbero trasformato la valle, oltre a matrimoni, battesimi, funerali. Ma Roberto Donetta seppe anche cogliere la vita quotidiana nei suoi vari aspetti. Tra i temi più ricorrenti figurano il lavoro, la natura e i passatempi. Delle sue immagini colpisce l’alta qualità fotografica, che oggi colloca la sua opera ben oltre la mera registrazione di avvenimenti della valle. La sua immensa curiosità, unita ad una personalità marcata, lo porta verso sperimentazioni formali audaci, molto personali, che lo fanno entrare di diritto fra i maggiori fotografi del suo tempo nel Ticino d’inizio ‘900.
Roberto Donetta muore nel1932, in miseria e in solitudine nella casa Rotonda di Casserio, all’età di 67 anni. La famiglia lo aveva abbandonato già da anni, per trasferirsi in Francia.
Le autorità pignorano le poche cose rimastegli per pagare vecchi debiti e le spese del funerale. La vendita all’incanto dei suoi beni va a buon fine, mentre restano invendute le 5000 lastre di vetro, che nessuno ritira e restano a disposizione del comune di Corzoneso, comune a cui oggi appartiene l’Archivio Donetta.
Foto
Archivio Donetta
© Fondazione Archivio Fotografico Roberto Donetta - (richiesta e concessa autorizzazione alla riproduzione)
![]() Lisetta Carmi (Genova 15 febbraio 1924)
Da Wikipedia: "Nasce a Genova da una famiglia borghese di origine ebraica. Nel 1960 abbandona l’attività di pianista per la fotografia, ravvisando in essa uno strumento di impegno politico e un mezzo per compiere, attraverso lo sguardo sugli altri, un profondo percorso di ricerca esistenziale. Dopo una prima esperienza al teatro Duse, firma reportage di documentazione e denuncia sociale come quello sui portuali genovesi, e fotoracconti. Fra il 1958 e il 1967 visita diverse volte Israele, nei primi anni 70 viaggia in Afghanistan e in India. Nel 1972 pubblica per l'editore Essedi Editrice di Roma Travestiti, un libro che fece scandalo.[1] I suoi viaggi in Oriente culminano nell'incontro con il maestro Babaji e segnano la seconda svolta della sua vita. Nel 1979 fonda a Cisternino, in Puglia, l'ashram Bhole Baba, dove si dedicherà alla diffusione dell'insegnamento del suo maestro. Nel 2013 esce la sua biografia ufficiale scritta dalla giornalista Giovanna Calvenzi, Le cinque vite di Lisetta Carmi." Link: creuzadema.net danielesegre.it |
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Ando Gilardi
(Arquata Scrivia, 1921 – Ponzone, 5 marzo 2012) Il giorno dopo la morte di Ando Gilardi, Miche Smargiassi ne traccia un bel profilo e la storia nel blog FOTOCRAZIA su La Repubblica • 6 mar 2012. Fototeca Storica nazionale Ando Gilardi |

Nils Strindberg
Una storia fotografica drammatica e straordinaria (foto).
Nils Strindberg (1872-1897), nipote di A. Strindberg, era un fotografo svedese ed era uno dei tre membri della sfortunata spedizione artica sulla mongolfiera Örnen organizzata da Salomon Auguste Andrée nel 1897. Strindberg, che fotografava dall'età di 16 anni, fu invitato alla spedizione per creare una documentazione fotografica aerea dell'artico. Prima di perire sul Kvitøya con Andrée e Knut Fraenkel , Strindberg impressionò sulla pellicola la loro lunga lotta per tornare salvi, a piedi, cercando di raggiungere zone popolate.
Quando i resti della spedizione furono scoperti dalla Spedizione Bratvaag nel 1930 (33 anni dopo la tragica fine), sono stati trovati cinque rotoli di pellicola esposti, uno dei quali ancora nella fotocamera.
Le pellicole di Strindberg erano accuratamente avvolte in un tessuto nero e rosso. In teoria, rimasero fuori dal tempo per 32 anni .
Giovanni Hertzberg, docente del Royal Institute of Technology di Stoccolma riusci a salvare 93 dei teoricamente 240 fotogrammi, essiccandoli e sviluppandoli. Di 192 scatti fatti da Nils, cinquanta contenevano informazioni possibili di stampa, e di questi, venti erano in perfette condizioni. Grazie al ghiaccio.
Una selezione di queste foto furono pubblicate insieme ai diari della spedizione noti come "Med Örnen mot Polen" (edizione inglese: The Andrée diaries, 1931), un libro che vide i tre esploratori come autori postumi.
In un articolo del 2004, Tyrone Martinsson ha pubblicato alcune versioni migliorate digitalmente delle fotografie di Strindberg, lamentando però la mancanza di attenzione con cui i negativi originali sono stati conservati dal 1944 .
Il cosiddetto diario di Strindberg della spedizione, quasi in forma stenografata, è costituito da messaggi alla sua fidanzata, Anna Charlier, e fornisce una finestra più personale sugli eventi che non i diari di S. A. Andrée.
Il corpo di Strindberg e di quelli degli altri due esploratori, dopo il ritrovamento, furono riportati in Svezia per un funerale con grandi onori.
Dopo la cremazione, le ceneri dei tre sfortunati esploratori sono state sepolte insieme nel cimitero Norra Begravningsplatsen a Stoccolma.
(testo: liberamente tratto da Wikipedia e Polaris - Historia do circulo do urso)
Una storia fotografica drammatica e straordinaria (foto).
Nils Strindberg (1872-1897), nipote di A. Strindberg, era un fotografo svedese ed era uno dei tre membri della sfortunata spedizione artica sulla mongolfiera Örnen organizzata da Salomon Auguste Andrée nel 1897. Strindberg, che fotografava dall'età di 16 anni, fu invitato alla spedizione per creare una documentazione fotografica aerea dell'artico. Prima di perire sul Kvitøya con Andrée e Knut Fraenkel , Strindberg impressionò sulla pellicola la loro lunga lotta per tornare salvi, a piedi, cercando di raggiungere zone popolate.
Quando i resti della spedizione furono scoperti dalla Spedizione Bratvaag nel 1930 (33 anni dopo la tragica fine), sono stati trovati cinque rotoli di pellicola esposti, uno dei quali ancora nella fotocamera.
Le pellicole di Strindberg erano accuratamente avvolte in un tessuto nero e rosso. In teoria, rimasero fuori dal tempo per 32 anni .
Giovanni Hertzberg, docente del Royal Institute of Technology di Stoccolma riusci a salvare 93 dei teoricamente 240 fotogrammi, essiccandoli e sviluppandoli. Di 192 scatti fatti da Nils, cinquanta contenevano informazioni possibili di stampa, e di questi, venti erano in perfette condizioni. Grazie al ghiaccio.
Una selezione di queste foto furono pubblicate insieme ai diari della spedizione noti come "Med Örnen mot Polen" (edizione inglese: The Andrée diaries, 1931), un libro che vide i tre esploratori come autori postumi.
In un articolo del 2004, Tyrone Martinsson ha pubblicato alcune versioni migliorate digitalmente delle fotografie di Strindberg, lamentando però la mancanza di attenzione con cui i negativi originali sono stati conservati dal 1944 .
Il cosiddetto diario di Strindberg della spedizione, quasi in forma stenografata, è costituito da messaggi alla sua fidanzata, Anna Charlier, e fornisce una finestra più personale sugli eventi che non i diari di S. A. Andrée.
Il corpo di Strindberg e di quelli degli altri due esploratori, dopo il ritrovamento, furono riportati in Svezia per un funerale con grandi onori.
Dopo la cremazione, le ceneri dei tre sfortunati esploratori sono state sepolte insieme nel cimitero Norra Begravningsplatsen a Stoccolma.
(testo: liberamente tratto da Wikipedia e Polaris - Historia do circulo do urso)
Nota: questo post risale ad alcuni anni fa quando il "fenomeno Maier" non era ancora "esploso" mediaticamente quale è oggi....

selfportrait
Vivian Maier
Una straordinaria e sconosciuta streetphotographer americana degli anni '60, del cui lavoro si è avuta notizia in maniera casuale e quasi rocambolesca.
Mi ha colpito la storia raccontata da John Maloof circa il ritrovamento, in un vecchio mobile messo all'asta, dei tantissimi rullini ed immagini di questa fotografa, non professionista, ma attenta osservatrice della realtà che la circondava.
Qui il suo sito.
Una straordinaria e sconosciuta streetphotographer americana degli anni '60, del cui lavoro si è avuta notizia in maniera casuale e quasi rocambolesca.
Mi ha colpito la storia raccontata da John Maloof circa il ritrovamento, in un vecchio mobile messo all'asta, dei tantissimi rullini ed immagini di questa fotografa, non professionista, ma attenta osservatrice della realtà che la circondava.
Qui il suo sito.
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photo by internet
Camilla Watson
Fotografa inglese di nascita ma portoghese di adozione. Vive a Lisbona.
Di lei mi è piaciuto particolarmente il bellissimo lavoro fatto sui muri di Alfama, storico quartiere di Lisbona, dove i ritratti della gente che abita nelle strette viuzze sono stati stampati magnificamente sugli stessi muri delle case abitate dalle persone ritratte.
Retratos do fado (um tributo à Mouraria)
Qui il suo sito.
Fotografa inglese di nascita ma portoghese di adozione. Vive a Lisbona.
Di lei mi è piaciuto particolarmente il bellissimo lavoro fatto sui muri di Alfama, storico quartiere di Lisbona, dove i ritratti della gente che abita nelle strette viuzze sono stati stampati magnificamente sugli stessi muri delle case abitate dalle persone ritratte.
Retratos do fado (um tributo à Mouraria)
Qui il suo sito.
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phot by internet
Bernd e Hilla Becher
Da Wikipedia:
"Fecero parte del movimento dell'arte concettuale e furono promotori della Scuola di Düsseldorf. Molti artisti sono stati influenzati dallo stile dei Becher tra cui Andreas Gursky,Thomas Ruff, Thomas Struth e Candida Höfer.La coppia di artisti ottenne numerosi importanti premi tra cui il Premio Erasmo e il Leone d'oro alla Biennale di Venezia.
Nel 2004 vinsero l' "Hasselblad Award".
La giuria motivò come segue:
"Bernd e Hilla Becher sono tra i più influenti artisti del nostro tempo. Per più di 40 anni hanno registrato il patrimonio del passato industriale. Le loro foto dell'architettura funzionalista, sistematiche e spesso organizzate in griglie, hanno portato al loro riconoscimento sia come artisti concettuali sia come fotografi. Come fondatori di quella che è stata denominata scuola dei Becher essi hanno durevolmente influito sia sulla fotografia documentaria sia sugli artisti."
Su Bernd ed Hilla Becher potete anche vedere (con molte immagini): Klat Magazine
Interessante il testo a cura di Mirella Vivioli - (UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI GENOVA - Facoltà di Lettere e Filosofia - SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN STORIA DELL’ARTE)
Da Wikipedia:
"Fecero parte del movimento dell'arte concettuale e furono promotori della Scuola di Düsseldorf. Molti artisti sono stati influenzati dallo stile dei Becher tra cui Andreas Gursky,Thomas Ruff, Thomas Struth e Candida Höfer.La coppia di artisti ottenne numerosi importanti premi tra cui il Premio Erasmo e il Leone d'oro alla Biennale di Venezia.
Nel 2004 vinsero l' "Hasselblad Award".
La giuria motivò come segue:
"Bernd e Hilla Becher sono tra i più influenti artisti del nostro tempo. Per più di 40 anni hanno registrato il patrimonio del passato industriale. Le loro foto dell'architettura funzionalista, sistematiche e spesso organizzate in griglie, hanno portato al loro riconoscimento sia come artisti concettuali sia come fotografi. Come fondatori di quella che è stata denominata scuola dei Becher essi hanno durevolmente influito sia sulla fotografia documentaria sia sugli artisti."
Su Bernd ed Hilla Becher potete anche vedere (con molte immagini): Klat Magazine
Interessante il testo a cura di Mirella Vivioli - (UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI GENOVA - Facoltà di Lettere e Filosofia - SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN STORIA DELL’ARTE)
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photo by internet
Miroslav Tichy
Qui alcune notizie ed un'altra sua foto.
Qui il blog di Marco Crupi ©
Un video a cura di Mirko Errigo ©
La sua macchina fotografica
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